Fondazione Alfred Lewin – Biblioteca Gino Bianco

La Fondazione Alfred Lewin – Biblioteca Gino Bianco nasce nel 2003 dall’incontro fra i redattori forlivesi della rivista “Una città”, impegnati da tempo sui temi della memoria della Shoah e delle vittime di un eccidio di ebrei avvenuto nel ‘44 che la città aveva completamente rimosso e Lissi Lewin, ebrea berlinese, salvatasi dalla strage in cui furono uccisi il fratello Alfred e la madre Jenni, perché riparata per tempo in Inghilterra grazie alla lungimiranza del fratello. E’ da quell’incontro che è nata l’idea di fare una fondazione intitolata al giovane ebreo berlinese, di fede socialista, con il proposito di tener viva fra i giovani la memoria della Shoah e di ogni discriminazione e persecuzione razzista, etnica, religiosa o di genere. Nello stesso tempo, proposito della fondazione è quello di tener viva la memoria e la riflessione sugli ideali di libertà e fraternità, di cooperativismo e mutualismo, di federalismo e cosmopolitismo, che, fra l’altro, hanno fatto la storia di una terra come la Romagna.

La Biblioteca della Fondazione è stata inaugurata nel 2009 in seguito ai lasciti di Gino Bianco, comprendenti, oltre ai libri, l’archivio riguardante il suo impegno londinese come corrispondente del partito socialista italiano al bureau dell’Internazionale socialista, e una raccolta consistente di carte appartenute ad Andrea Caffi, intellettuale socialista libertario russo di origini italiane, amico e maestro di Nicola Chiaromonte, di cui Gino Bianco fu giovane collaboratore. Il secondo lascito è stato quello di Miriam Rosenthal Chiaromonte, che ha diviso la biblioteca del marito fra gli amici forlivesi e quelli polacchi, dell’Istituto di documentazione e studi sulla letteratura polacca di Varsavia, che poi, nel 2017, hanno deciso di riunire la biblioteca presso la Lewin. Da lì la costituzione di un Fondo Chiaromonte. La biblioteca si è poi arricchita di altre donazioni, fra cui quella che è andata a costituire un fondo Lisa Foa.

 

Oggi la biblioteca dispone di circa 15000 volumi, di politica e scienze umane, e di una emeroteca di riviste del socialismo umanitario, dell’anarchismo, del liberalsocialismo, del repubblicanesimo e del liberalismo democratico, nonché anche della tradizione marxista, dagli ultimi decenni dell’Ottocento agli anni Settanta del Novecento; grazie a essa è nata l’emeroteca digitale, in costante aggiornamento e consultabile gratuitamente online, assieme a numerosi libri e opuscoli espressioni delle medesime tradizioni politiche.

 

La Fondazione ha sede in una casa di proprietà, frutto di donazione. In virtù della sua emeroteca e dei suoi fondi la biblioteca ha ottenuto la “dichiarazione di interesse culturale” dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna.

 

Nel 2014 la Fondazione ha dato vita, unitamente ad altre istituzioni e associazioni del territorio forlivese, al 900fest, appuntamento annuale con lo scopo di tener viva, nei giovani soprattutto, attraverso riflessione storica e memoria, la coscienza di ciò che i totalitarismi del 900 hanno comportato per l’Europa e il mondo.

 

Presidente onoraria: Adriana Montini Bianco

Presidente: Rosanna Ambrogetti

Vicepresidente: Antonio Gardini 

Consiglieri: Barbara Bovelacci, Giorgio Calderoni, Franco Fabbri, Pierluigi Flamigni, Giovanni Pasini, Edoardo Rabini, Gianni Saporetti, Sulamit Schneider.

Sede: via Duca Valentino, 11-13a – 47121 Forlì
Tel: 0543-36698
Fax : 0543-30421
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