NewsIl saluto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini

Il saluto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini

Caro Valdo,
 
a causa di un impegno istituzionale sopraggiunto successivamente, non potrò essere insieme a voi stamattina, come avrei voluto.
 
Viviamo un tempo difficile e inedito nel quale, pur mantenendo alta guardia per la situazione sanitaria, siamo chiamati responsabilmente a ripartire, come evoca il titolo dell’iniziativa di oggi “Riparti cultura, riparti Italia”, che non a caso l’Aici ha scelto di organizzare a Milano.
 
Seguiamo con apprensione l’aumento graduale del contagio:  Non possiamo e non vogliamo dimenticare cosa è accaduto, i lutti, il dolore di tanti nostri concittadini, la preoccupazione per il sistema economico in affanno, per il lavoro e per altre insidiose conseguenze di questa epidemia, che ha minacciato quella dimensione sociale e aggregativa che rappresenta il tessuto connettivo delle nostre comunità.
 
Allo stesso tempo abbiamo il dovere di impegnarci animati da quella volontà di ripresa e riapertura che, con le dovute precauzioni e la serietà dei comportamenti, deve animare una visione rivolta al futuro. Il mondo della cultura insieme a quello del turismo, è stato fra i più colpiti ma la storia ci insegna che proprio da questi settori, che rappresentano la nostra forza e la nostra identità, può arrivare la spinta per un nuovo inizio.
 
Abbiamo di fronte a noi uno scenario carico di incognite e di opportunità. L’Unione Europea sta attivando strumenti per favorire il rilancio economico e occupazionale, e noi dovremo essere all’altezza, come sistema Paese, di questa sfida.
 
La cultura non è solo il racconto di quello che siamo stati e che siamo, è la leva per rilanciare lo sviluppo, per renderci cittadini migliori. Per costruire un Paese più inclusivo e accogliente, più forte nello scenario europeo e internazionale.
 
Gli Istituti Culturali rappresentano un giacimento prezioso di studio, riflessione, di elaborazione di idee e di progetti che, sono certo,  concorrerà in maniera feconda a questa nuova fase.
Dario Franceschini