NewsLe proposte dell'Aici per il PNRR: il Presidente Draghi risponde al Presidente Spini

Le proposte dell'Aici per il PNRR: il Presidente Draghi risponde al Presidente Spini

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi risponde al Presidente dell’AICI Valdo Spini.
 

Di seguito la proposta del presidente Valdo Spini:
 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Mario Draghi
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze, dott. Daniele Franco
Al Ministro della Cultura, on. Dario Franceschini
Al Ministro dell’Università e Ricerca, prof. Maria Cristina Messa
Al Ministro dell’Istruzione, prof. Patrizio Bianchi
Al Ministro dell’ Innovazione Tecnologica e transizione Digitale, dott. Vittorio Colao
 
Roma, 15 marzo 2021
 
Oggetto: Next Generation Eu-PNRR: il contributo delle Associazioni Culturali
 
Onorevole Presidente, Onorevoli Ministri,
L’Associazione delle Istituzioni Culturali Italiane (Aici) annovera tra i suoi soci più di 125 tra fondazioni e istituti culturali, che vanno dall ’Accademia della Crusca, all’Istituto Italiano per gli Studi Storici, alla Fondazione Feltrinelli, alla Fondazione Luigi Einaudi di Torino, passando per quelle intitolate ai grandi personaggi della storia della nostra Repubblica. La nostra attività è consultabile sul sito www.aici.it
 
Il nostro proposito, che esponiamo in questa lettera, è di metterci a disposizione per concorrere all’affermazione di quel trinomio: cultura, ricerca, formazione che è decisivo per il rilancio del nostro paese e il successo del Next Generation Eu italiano. Quanto scriviamo è il frutto di due seminari plenari che hanno coinvolto, in remoto, tutte le principali fondazioni e le istituzioni culturali del paese.
 
Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, parte del piano Next Generation Eu, ha come obiettivo un’ampia riallocazione delle risorse, necessaria per disegnare il nuovo sistema economico che dovrà permettere al nostro Paese di riprendere il sentiero di crescita, abbandonato ormai da troppi anni. Riteniamo che in quest‘ ottica sia necessario fare leva sui vantaggi comparati del nostro paese, nonché su quelle attività che sappiamo fare meglio, etra esse in primis la cultura, la ricerca e la formazione.
 
Per fare leva su queste attività è essenziale, insieme ai contenuti, migliorare la capacità di contatto con tutti coloro che possono essere interessati in Italia e all’ estero alle nostre attività. Un insieme di investimenti orizzontali che consentano di connettere e valorizzare i diversi contenuti che sinora sono stati prodotti e diffusi in modo tradizionale. Tra le varie azioni, nell’arco del PNRR, immaginiamo di operare su alcune direzioni o assi principali. Didatticaadistanza.PossiamocollaborareconiMinistridell’Universitàe dell’Istruzione e con il Ministero della cultura per significare che biblioteche, personale e strutture sono a disposizione per sorreggere la didattica a distanza e incrementare le fonti di documentazi one in remoto secondo accordi che potranno essere convenuti sia a livello nazionale che a livello locale.
 
Digitalizzazione. Intenzionati a promuovere l’organica digitalizzazione dei nostri patrimoni culturali, chiediamo la possibilità che il nostro personale possa adire ai momenti di formazione pubblica in tal direzione e simmetricamente siamo disponibili ad ospitare momenti di formazione alla digitalizzazione. Questo sia in collaborazione delle iniziative del Ministero della Cultura, nostro naturale referente, sia in collaborazione col Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.
 
Formazione dei giovani. Fondazioni e Istituti Culturali possono essere le sedi appropriate per dare vita all’organizzazione di 250 borse di studio post-dottorato con organi di selezione che vedano la presenza delle università. Si toglierebbero in questo modo molti giovani qualificati da un limbo estremamente pregiudizievole per il loro futuro e li si proietterebbe nel vivo delle attività culturali delle Fondazioni.
 
Estensione dell’Art bonus alle Fondazioni e agli istituti di cultura presenti nelle tabelle ministeriali. Questo strumento di incentivazione fiscale è oggi usato per restauri di prestigio ma potrebbe essere ben visto dai privati che vogliano concorrere alla formazione nel territorio sostenendo le nostre iniziative. Uguale estensione si propone per il superbonus edilizio di cui all’art. 119 del decreto rilancio, in favore delle istituzioni proprietarie degli immobili ove risiedono, al fine di dare supporto all’impegno per conservare e adeguare sedi spesso di notevole prestigio.
 
Si tratterebbe di un Piano articolato sui quattro temi sopra indicati e che si svolgerà nell ’arco di sei anni. Per l’avvio del programma, per ciascuno degli assi principali a si può prevedere un obiettivo specifico espresso in numero di contatti, mentre i contenuti saranno prodotti dalle diverse istituzioni in modo decentrato e indipendente. Si potrebbe prevedere un finanziamento di 400 milioni di euro in sei anni,da distribuire i nizialmente in 100 milioni per asse tematico, da erogare in parallelo con il raggiungimento degli obiettivi quantitativi che saranno indicati.
 
E’ anche opportuno che il programma venga disegnato e messo in opera con l’eventuale contributo tecnologico di uno o più dei grandi operatori della rete e delle tecnologie che contribuirebbero alla realizzazione dei diversi progetti, ferme restando le competenze del pubblico. Contatti esplorativi in questo senso sono stati presi.
 
L‘AICI, in quanto Associazione senza personalità giuridica potrebbe offrire il coordinamento del progetto complessivo, mentre le Fondazioni socie disegneranno e realizzeranno i vari progetti e riceveranno gran parte dei contributi. Quanto esposto è ovviamente una descrizione sommaria di un progetto quadro articolato, che sarà dettagliato negli obiettivi e negli strumenti, qualora di interesse del Governo.